In "Come eravamo..." ho cercato di rappresentare il fallimento della società attraverso un matrimonio "visionario" celebrato tra le macerie di una paese terremotato, Poggioreale (TP), distrutto dal noto terremoto del Belice.Ho pensato di rappresentare la società attraverso quello che è il suo rito più antico, il matrimonio, poiché la famiglia, per il codice etico sociale, si forma proprio attraverso questo contratto, e rappresenta il nucleo stesso della società. Non ci sono invitati o altri partecipanti proprio per maggiorare quel senso di grottesco e assurdità legato al contesto nel quale viene celebrato, un paese ormai morto. Una relazione diretta tra I protagonisti ed il territorio circostante, in completa antitesi con il momento ritratto, ma rispecchiante la situazione odierna della società. Una critica alla superficialità e all'egoismo e non solo di questo periodo storico, I modelli per questo motivo indossano abiti non propriamente alla moda.